«E’ evidente che quanto sta accadendo al “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” non riguardi solo l’ospedale ed il territorio di Sant’Agata de’ Goti e che fino a quando si continuerà ad affrontare il discorso ignorando il problema di una Sanità sempre più lontana dal cittadino sarà difficile invertire la rotta e iniziare a parlare seriamente di un futuro per questa struttura. Ed è importante che in questo discorso si tenga conto anche di tutti gli attori territoriali impegnati ad ogni livello, da quello locale a quello nazionale, perché la soluzione può nascere solo da un confronto che sia il più ampio possibile». Raffaele Amore, presidente del CSV Irpinia Sannio ETS, interviene così sul rischio chiusura del Pronto Soccorso del Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il Centro Servizi riunisce circa 300 associazioni di Irpinia e Sannio e spesso, negli incontri dedicati alla rilevazione dei bisogni, è emersa la “questione Sant’Alfonso”.
«Parlando a nome delle nostre associazioni, molte delle quali impegnate proprio in ambito sanitario – aggiunge Amore -, mi preme anche mettere in evidenza da un lato l’enorme difficoltà che vivono i volontari in relazione al funzionamento del Pronto Soccorso del “Sant’Alfonso” e dall’altro quanto le vicissitudini della struttura siano legate ad un discorso di impoverimento dei servizi nelle nostre Aree interne, carenze spesso colmate proprio dalle associazioni».