Domande e risposte “Emergenza Sanitaria Covid-19”

DOMANDE E RISPOSTE

Sono un’associazione di volontariato della provincia di Avellino o di Benevento. Come incide il DPCM dell’8 marzo?

Il Presidente del Consiglio, con il Decreto Ministeriale del 9 marzo, ha esteso a tutta Italia le misure già indicate nel DPCM dell’8 marzo che interessavano alcuni territori, tra cui le province di Avellino e di Benevento.
Il Decreto indica quindi per tutto il territorio nazionale tre punti di particolare importanza (art. 1) per evitare la diffusione del corona virus:

a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5 °C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.

Ciò significa che prudenzialmente anche le attività delle associazioni di volontariato che operano in provincia devono essere ridotte al minimo per ridurre gli spostamenti delle persone.

La sede può rimanere aperta?

La sede dell’associazione può rimanere aperta per garantire servizi di prima necessità, se la sede non è in condivisione con altre associazioni o è di proprietà di soggetti che ne vietano l’utilizzo.

Tutti gli altri spostamenti, connessi ad attività associative che non siano indifferibili, necessarie e di assoluta e primaria importanza, vanno evitati fino al 3 aprile 2020.

In caso di apertura è necessario garantire al volontario/a o al dipendente le misure di sicurezza previste dal DPCM all’allegato 1:

Misure igienico-sanitarie:

  1. Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
  2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  3. Evitare abbracci e strette di mano;
  4. Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
  5. Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
  6. Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
  7. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
  8. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
  9. Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
  10. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
  11. Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Per recarsi nella sede dell’associazione è necessario avere con sè il modulo di autodichiarazione compilato da consegnare in caso di controlli alle autorità competenti, indicando “situazioni di necessità” o “esigenze lavorative”.

Ad ogni modo si sconsiglia l’apertura della sede al pubblico quando non strettamente necessario.

In caso l’associazione abbia lavoratori dipendenti o con contratti di collaborazione è possibile attivare forme di smart working senza modifiche contrattuali, per tutto il periodo di emergenza.

I volontari possono spostarsi nel territorio per proseguire le attività?

Come sapete, le misure in vigore prevedono l’obbligo di evitare ogni spostamento delle persone fisiche sull’intero territorio nazionale, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute.

Manca un riferimento al volontariato e siamo in attesa di ricevere indicazioni certe, ma laddove l’attività dell’associazione serva a mantenere l’accesso a diritti primari delle persone riteniamo che gli spostamenti dei propri volontari siano assimilabili a quelli per “situazioni di necessità” e analoghi a quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative”.

Per questa tipologia di spostamenti, vi invitiamo a compilare e tenere con voi la dichiarazione allegata, e possibilmente a portare con voi ogni materiale idoneo a dimostrare la primaria importanza del servizio che state svolgendo. La dichiarazione andrà compilata ogni volta che vi spostate.

Tutti gli altri spostamenti, connessi ad attività associative che non siano indifferibili, necessarie e di assoluta e primaria importanza, vanno evitati fino al 3 aprile 2020.

Cosa succede alle attività associative?

Tutte le attività di gruppo: corsi di formazione, assemblee, consigli direttivi, iniziative di gruppo devono essere sospese fino al 3 aprile compreso.

E’ possibile attivare modalità di gestione dei gruppi da remoto. A tal proposito si segnala che alcuni operatori hanno attivato agevolazioni e si riportano alcuni strumenti utili messi a disposizione per il non profit dalle aziende affiliate a Techsoup.

All’art. 1 del DCPM sono di interesse in particolare i seguenti punti che sottolineano che sono sospese tutte le attività di gruppo:
d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati.
g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;
l) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’ai1icolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
q) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui ali’ allegato I lettera d), ed evitando assembramenti;
s) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri te1mali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;

All’art.2 si specificano una serie di attività sospese in tutta Italia, compresi: cinema, teatro, qualsiasi manifestazione di gruppo in luogo pubblico o privato, i viaggi di istruzione, visite guidate e iniziative di scambio o gemellaggio

La nostra associazione si occupa di assistenza ospedaliera o in luoghi di cura. Cosa dobbiamo fare?

E’ necessario contattare la struttura e accordarsi sulle modalità di presenza.

Il Decreto all’art. 2, lettera q, si specifica infatti questo:
L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

La nostra associazione ha un volontario/a con sospetto di contagio di coronavirus. Come mi devo comportare?

Se il/la volontario/a ha prestato servizio in associazione negli ultimi 14 giorni è necessario informare L’ASL per informare dell’accaduto e fornire tutte le informazioni che saranno richieste ed attenersi con scrupolo alle istruzioni ricevute.

La nostra associazione ha ragazzi in servizio civile. Cosa dobbiamo fare?

Il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile in data 8 marzo, sulla base del DPCM, ha sospeso fino al 3 aprile in tutte le zone indicate tutti i progetti di servizio civile, a meno che i ragazzi non siano impegnati in progetti di rilevante utilità per la situazione specifica legata al Covid-19, verificate le condizioni per riprendere il servizio.

Nella comunicazione si legge “si dispone la sospensione dei progetti di servizio civile, limitatamente alle sedi di attuazione presenti nei territori stessi, e la conseguente sospensione dal servizio da parte degli operatori volontari. Le suddette sospensioni si applicano, allo stato attuale, fino al 3 aprile 2020, e vanno intese, in considerazione della straordinarietà della situazione e della durata ridotta, come ulteriori giorni di permesso straordinario per causa di forza maggiore, in aggiunta a quelli indicati dalle “Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale” del 14 gennaio 2019.
Laddove si trattasse di progetti di particolare e rilevante utilità, tenuto conto della straordinaria situazione di emergenza, gli enti, una volta verificate che ci siano le adeguate condizioni, possono valutare la prosecuzione delle attività secondo le modalità richiamate nella propria circolare del 6 marzo 2020 recante “indicazioni agli enti di servizio civile in relazione all’impiego degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Aggiornamento 8 marzo 2020”, dandone tempestiva comunicazione al Dipartimento, attraverso i canali già codificati, affinché non si applichi la sospensione del progetto. Tale circostanza deve prevedere la preventiva acquisizione del consenso da parte degli operatori volontari, che potranno in tal modo spostarsi nei territori sopra elencati “per motivi di necessità”,come previsto dal richiamato decreto, in quanto svolgono attività funzionali alla gestione della situazione di emergenza in corso”.

La nostra associazione ha tirocinanti presso le Università. Come ci dobbiamo comportare?

Le Università hanno sospeso tutti gli stage e tirocini, tranne quelli in ambito sanitario, fino al 3 aprile. Gli studenti potranno quindi riprendere il tirocinio dopo quella data.

La nostra associazione è impegnata in attività di formazione e sensibilizzazione nelle scuole. Alla ripresa delle attività scolastiche potremo riprendere gli incontri?

Sarà necessario attendere indicazioni da parte del Ministero dell’istruzione e dall’Ufficio scolastico territoriale. Dove possibile riprendere le attività, lo si potrà fare nei limiti che saranno indicati.

La nostra associazione ha sospeso le attività, ma i volontari sono disponibili ad impegnarsi per attività di solidarietà sociale legate all’emergenza. Come possiamo fare?

Il CSV Irpinia Sannio si sta attivando per capire con le Istituzioni competenti se e come poter mettere a disposizione i volontari del territorio per far fronte alle emergenze sociali.