Chi vede nel Natale un rito formale non ha consapevolezza di quale difesa contro le fatiche, la stanchezza, il tedio della vita privi l’umanità. Convinciamoci, diventiamo tutti consapevoli che non è così. Natale è l’appuntamento in cui dobbiamo accendere la fiamma della carità, dell’amore, della solidarietà, della speranza nel nostro cuore perché mai più si spenga.
Abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro; ne hanno soprattutto quanti soffrono per la guerra, per la fame che miete, nel silenzio quasi generale, ogni giorno, migliaia di vittime innocenti. Si sveglino, dunque, con il miracolo della Nascita, le nostre coscienze, di tutti; sia questa la guida che deve accompagnarci nel nostro percorso quotidiano, lungo l’arco della vita. Ciascuno di noi saprà cosi caricarsi del compito evangelico di riportare all’ovile la pecorella smarrita con l’esempio, la testimonianza.
Sarà dunque Natale ogni volta che sorrideremo ad un fratello, tendendogli la mano; lo sarà ogni volta che resteremo in silenzio per ascoltare le ragioni dell’altro. Prepariamoci a vivere questo appuntamento convincendoci che il Natale non è una data ma l’occasione perché diventi finalmente un perenne stato d’animo.
Capiremo così – per non dimenticarlo più, come ha insegnato Papa Francesco – , che “il Natale è gioia, gioia religiosa, gioia di Dio, di luce e di pace”. Nascesse un milione di volte Gesù a Betlemme, se non nasce in noi, renderemmo del tutto inutile il sacrificio di chi ha dato la propria Vita per l’umanità.