Lo scambio di saperi tra le diverse generazioni è uno degli obiettivi del progetto di Servizio Civile Universale del CESVOB “Nonni Social Economy”. In questo caso le generazioni sono quelle dei giovani volontari e degli anziani della comunità di Frasso Telesino. E sono stati proprio i “nonni” frassesi a raccontare ai ragazzi del CESVOB la storia e le tradizioni locali.
Tra quelle che più hanno colpito i volontari c’è quella del Majo di San Michele, rito millenario che ogni anno si rinnova in paese.
“In occasione della vigilia dell’apparizione dell’Arcangelo Michele al Monte Gargano, si rinnova nei vari quartieri di Frasso Telesino – spiegano i volontari del Servizio Civile del CESVOB – l’ormai millenario rito dell’accensione del Majo. L’avvenimento avviene ogni 7 maggio. Si tratta di un grosso falò realizzato in
ogni quartiere del paese con la legna raccolta nei boschi circostanti, che viene accatastata intorno ad un grosso albero posto al centro e fissato nel terreno, precedentemente privato dei rami. In passato era diffusa l’usanza di abbellire la cima del falò con ghirlande fatte di ginestra fiorita intrecciate”.
” Il suo ricordo – raccontano i volontari che hanno partecipato al progetto – viene tramandato oralmente da generazioni in generazioni. Il canto della tradizione è il Moifa’’.