Giovedì 3 luglio, nella splendida cornice del Solofra Palace Hotel & Resort, si è accesa una luce che ha saputo andare oltre le apparenze, oltre le passerelle, oltre le note. Una luce fatta di persone, emozioni e gesti che si sono incontrati per un’unica, semplice, fondamentale ragione: dare speranza a Nicolò.
“Passerella di Eccellenze: un Viaggio tra Moda, Musica, Sapori e Colori della Campania per la Solidarietà” non è stata solo una cena-spettacolo. È stata una carezza collettiva, un abbraccio corale, un’azione concreta per aiutare un bambino speciale, colpito da una malattia rara – l’Atassia-Telangiectasia – che richiede ogni giorno cure costose, dedizione continua, forza straordinaria. Una forza che, da sola, non basta.
E allora accade qualcosa di raro: la comunità risponde, si attiva, si emoziona, si unisce. Perché la speranza non è un’idea astratta. È fatta di nomi, di volti, di mani che si tendono. È fatta di serate come questa, dove la bellezza si sveste di ego e si riveste di significato.
Grazie all’Associazione Culturale Eklettica, al CIF Provinciale di Avellino e alla collaborazione del CESVOLAB Irpinia Sannio – ETS, la serata ha trasformato moda, musica, pittura e cucina in strumenti di solidarietà. L’arte, quando incontra il cuore, diventa dono.
Sulla passerella, le creazioni in pelle del brand Maffei, i materiali riciclati di Sara Limone, il vestiario adattivo di Silvia Barbieri Selva, le linee sartoriali ispirate alla Campania: ogni abito ha raccontato una storia. E tutte queste storie hanno parlato la stessa lingua: quella del rispetto, della cura, della possibilità.
Carmen De Maio, Mario Freda e altri talenti del territorio hanno fatto vibrare le emozioni con la musica; Sabino Matta, con il suo dipinto in diretta, ha trasformato un istante in memoria viva. La cucina, affidata a chef d’eccellenza – Aldo Basile, Salvatore Bocchetti, Pasquale Barbato, Luigi Vitiello – ha completato il viaggio sensoriale con sapori che raccontano la terra e il suo spirito accogliente.
Ma sopra ogni parola, ogni piatto, ogni nota, c’era lui: Nicolò. Il suo sorriso, la sua lotta silenziosa, la sua fragile tenacia. E intorno a lui, per lui, un’intera comunità che ha deciso di non restare a guardare, che ha scelto di esserci, con il cuore e con i fatti.
È anche questo che significa per noi il riconoscimento di Irpinia Sannio Capitale Italiana del Dono 2025: fare della solidarietà un’abitudine, del volontariato una forza viva, della speranza una realtà condivisa. Non basta dire “ci siamo”: bisogna esserci davvero. E giovedì sera, a Solofra, lo siamo stati. Tutti. Insieme.
In un mondo che corre, che dimentica, che esclude, questa serata ci ha ricordato che la speranza si costruisce nei dettagli, nei gesti gentili, nei sorrisi sinceri, nei sogni condivisi. E per un bambino che ogni giorno affronta l’incertezza, anche solo una sera può fare la differenza.
Perché la solidarietà non guarisce, ma accompagna. Non cancella il dolore, ma lo abbraccia. Non promette miracoli, ma regala possibilità.
E a volte, una possibilità è tutto ciò che serve per continuare a credere nel domani.